Dal momento in cui i bambini iniziano ad avere confidenza con il proprio linguaggio, inizia il bombardamento: “mamma\ papà \ zio \ nonna \ signore in fila al supermercato…perché….?” (e qui l’imbarazzo può raggiungere vette che nemmeno uno sherpa di lungo corso saprebbe scalare). I più curiosi possono arrivare a porre fino a 73 domande al giorno e trovare le risposte giuste, adatte al contesto e all’età, può diventare quasi un secondo lavoro.

Ci provarono due grandi scrittori del ‘900 : Gianni Rodari (sulle pagine dell’Unità) e Dino Buzzati (nella rubrica perché ,Corriere dei piccoli).

La psicologa Emanuela Roder, suggerisce di modulare le risposte in base all’età: “finché i figli sono piccoli, si può giocare con la fantasia; dopo sarà l’espressione del bambino a farci capire che ha bisogno di qualcosa di più”.

Cosa succede, però, quando gli adulti non sanno dare una risposta o non hanno tempo per farlo?La psicologa precisa che, spesso, più che risposte, i bambini cercano la relazione con l’adulto, lo sforzo impiegato per capirli ed aiutarli; vogliono sentire la vicinanza emotiva dei grandi.

Inutile anche l’ansia da prestazione, la ricerca della risposta pedagogicamente impeccabile: “i figli non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di genitori attenti. Capire che anche gli adulti hanno dei limiti è una lezione importante per i piccoli”. Quindi, riponiamo le nostre ansie e vergogne nel cassetto e affrontiamo i dubbi dei bambini. Il miglior metodo?

Coinvolgete sempre i bambini nella ricerca della soluzione in modo costruttivo, magari consultando insieme google o LEGGENDO UN LIBRO INSIEME. Andate in libreria (si, lo so, la comodità della consegna a casa è fuori discussione, ma recarsi insieme al proprio bambino nel negozio dedicato, toccare, odorare, confrontare le varie proposte, è un’esperienza formativa cognitiva ed emotivo-relazionale importantissima) e sfogliate, chiedete, scegliete il libro che sembra più adatto alle vostre esigenze.

Non sapete proprio da dove iniziare? Ecco alcune proposte!

  1. IL LIBRO DEI PERCHÉ’, ed. Usborne Publishing

La casa editrice ne ha editato svariate versioni (dinosauri, arte, animali, scienza, corpo umano), adatti soprattutto ai bambini di 4\5 anni.

  1. UNA FIABA PER OGNI PERCHÉ’, ed. Erickson

Ideato per i più piccoli, a partire dai 2 anni, attraverso le fiabe prova a rispondere alle domande più delicate (come la separazione dei genitori)

  1. IL LIBRO POP-UP DEI PERCHÉ’, ed. Editoriale Scienza

Un giro per il mondo in 44 pagine alla scoperta degli animali, la natura, il corpo umano, i luoghi del pianeta, i segreti delle città, le regole della società e tanto altro ancora. Dai 4 anni

  1. LE SEI STORIE DEI PERCHÉ’, ed. Gribaudo

Storie illustrate a colori in cui protagonisti sono i bambini e il tormentone dei loro perché. Per rispondere alle loro proteste, ai loro dubbi e alle loro curiosità. Età di lettura: da 3 anni.

Extra Bonus per i genitori: 

I perché di Dino Buzzati, ed. Electa Junior (raccolta delle domande che i bambini posero allo scrittore e le sue risposte, da marzo 1968 ad aprile 1969)

Il libro dei perché di Gianni Rodari, ed. Einaudi. (145 risposte date ai bambini nel Il corriere dei piccoli, tra ragione, fantasia e poesia).

Questo è l’ultimo articolo del blog prima delle tanto attese ferie. Nel salutarvi, condivido una delle risposte presenti nel libro di Buzzati, pubblicata anche nell’articolo uscito su Repubblica (20 luglio 2019, di Rita Balestriero) a cui questo post si ispira.

Ci vediamo a settembre!

16 giugno 1968. “Ma perché i grandi non chiedono mai perché?”

“Cara Alessandra, le cose non stanno come tu immagini….Ecco la verità. Quando si è diventati grandi e veniamo assaliti da quei grandi enigmi, non ci resta che chiedere perché a noi stessi, nel silenzio della notte, segretamente, senza dire parola. Sono i momenti difficili della vita, che toccano a chiunque. Avere studiato bene a scuola, avere diplomi e lauree, allora serve ben poco. Beati quelli che hanno una vera fede in Dio, si sentiranno forti davanti a qualunque terribile perché. Ma anche quelli che non hanno questa fortuna, se la caveranno con saggezza, e soprattutto con la bontà. Ma ora ho paura di averti fatto dei discorsi un po’ troppo importanti, di averti fatto una specie di predica. A quello che ti ho detto, pensaci su, cara Alessandra, quando avrai un po’ di tempo. Adesso corri a giocare.”