Oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog un intervento della dott.ssa Sara Martinelli, psicomotricista ed educatrice con cui collaboro nel Centro per l’infanzia e le famiglie “Iro Iro” di Terni.

Durante una delle nostre chiacchierate in studio, abbiamo avuto l’idea di dedicare il mese di ottobre all’approfondimento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

In questo articolo la dott.ssa Martinelli ci spiegherà l’importanza del trattamento psicomotorio per un alunn* con  diagnosi di dislessia. La prossima settimana, invece, affronterà il rapporto tra psicomotricità e disgrafia.

Buona lettura!

In che modo dislessia e psicomotricità sono collegate?

La dislessia fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), e comporta una serie di difficoltà nell’abilità scolastica della lettura in soggetti normalmente scolarizzati, con intelligenza normale e in assenza di deficit sensoriali.

Questa definizione accomuna molti bambini; tuttavia l’insieme delle manifestazioni della dislessia non si manifestano in modo omogeneo e spesso, nello sviluppo psicomotorio di questi bambini, si riscontrano altre fragilità come la difficoltà nella:

organizzazione spaziale

organizzazione temporale,

organizzazione dello schema corporeo,

lateralità e dominanza,

coordinazione motoria,

area visuo-percettiva e #area affettivo-relazionale.

L’ educazione psicomotoria in età precoce può essere utile per favorire un migliore adattamento funzionale del bambino, aiutandolo a prevenire problematiche nel contesto futuro di #apprendimento della lettura.

Organizzazione spaziale:

Nei processi di lettura e scrittura, sono necessari gli automatismi dei movimenti di mano e occhio, che procedano da sinistra verso destra, come è il senso di lettura e scrittura; è quindi possibile proporre giochi che favoriscano l’orientamento dello spazio da sinistra verso destra, con accordo visivo manuale. 

Organizzazione temporale

ovvero la capacità di riconoscere e di automatizzare pattern ritmici diversi, più o meno rapidi, e di sincronizzare il movimento al ritmo percepito. Giochi che propongono queste esperienze sono importanti perché facilitano il bambino nel riconoscimento e nella discriminazione delle caratteristiche del suono, presenti anche nel linguaggio! Il doppio battito infatti è simile alle “doppie”, gli accenti alle lettere accentate, ecc..

Percezione del proprio corpo

intesa come la capacità di essere consapevoli della propria postura, della posizione assunta dai singoli segmenti corporei in rapporto all’ambiente circostante. Questa presa di coscienza è necessaria al fine di acquisire un maggiore controllo posturale globale e segmentario. A scuola, individuare ed assumere una postura che meglio si adatta all’azione di scrivere o leggere, consente di non disperdere energie attentive inutilmente, quindi  non affaticare rapidamente il bambino.

Per stimolare la percezione corporea, sperimentando spostamenti diversi, sollecitando stati tonici diversi, allenano il bambino a percepire e modulare il tono corporeo. Questa abilità sarà attivata anche a scuola sia nella fase di lettura che di scrittura, dove è importante avere una postura corretta: buon controllo del capo e del tronco (che progressivamente devono raddrizzarsi in funzione dello spostamento della mano) che consentano, anche nella fase di scrittura, un’adeguata motricità di polso e dita.

Coordinazione oculomanuale:

è un movimento segmentale o globale che richiede un’interazione sensomotoria e che consente di differenziare, automatizzare, integrare i movimenti in modo rapido, armonico e fluido, in funzione di uno scopo. Nel processo di lettura, la coordinazione è importante per la parte superiore del corpo (tronco-capo-braccia) e va quindi intesa come l’insieme dei movimenti eseguiti con gli arti superiori sotto costante monitoraggio visivo. Questa Abilità consente di migliorare la direzione degli automatismi motori del braccio e degli occhi, che devono procedere nella stessa direzione e con lo stesso ritmo al fine di essere efficaci.

Giochi come lanciarsi la palla, fare canestro, giocare a bowling, palleggio a terra o al muro, sollecitano la coordinazione occhio-mano; anche attività di precisione come infilare le perline in un filo, infilare dei chiodini in una tavola, ecc… stimolano proprio questa capacità. È importante, nei giochi che coinvolgono l’uso di una sola mano, utilizzare quella dominante, senza (dis)orientare il bambino, ma farlo scegliere liberamente!

Coordinazione dinamica generale:

Il potenziamento della coordinazione dei movimenti globali del corpo, consente di dissociare i movimenti corporei e di attivare solo i distretti muscolari necessari al raggiungimento dello scopo, rendendo la realizzazione di un gesto o di una prassia più efficiente; nel caso della scrittura, infatti, si utilizzano solo polso e braccio. Giocare proponendo queste esperienze, consente di “allenare” il bambino, a questa capacità.

Aspetto emotivo

soprattutto nei bambini che hanno delle carenze nelle funzioni psicomotorie sopra citate, l’adulto che gioca insieme a lui, lo agevola nella realizzazione di attività “su misura” per l’età e per le capacità del piccolo, appositamente scelte, capaci di abbassare al minimo la probabilità di non riuscire ad eseguire la consegna richiesta, o  rassicurarlo laddove sbaglia, senza intervenire in modo brusco, ma lasciarlo sperimentare in un ambiente totalmente rassicurante.