Bentornati nella nostra rubrica dedicata ai DSA.

Per questo ultimo articolo lascerò nuovamente la parola alla mia collega Sara Martinelli  (psicomotricista ed educatrice dello studio Iro Iro), che ci parlerà della DISCALCULIA.

Buona lettura!

La Discalculia è un Disturbo Specifico dell’apprendimento (DSA); come tale, si verifica in assenza di lesioni neurologiche, possedendo un’intelligenza adeguata, avendo ricevuto la giusta istruzione e vivendo in un ambiente sociale, familiare e culturale adeguati. 

Questo disturbo è specifico del sistema dei numeri e del calcolo; si presenta associato alla dislessia, ma in alcuni casi, può riscontrarsi in modo isolato; ad ogni modo, deriva da ereditarietà.

Si divide in discalculia primaria (disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche) e secondaria (quando è associata ad altri problemi di apprendimento)

La discalculia riguarda problemi di calcolo, di organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), e procedure esecutive del calcolo.

Le principali  difficoltà che un soggetto discalculico riscontra possono essere: 

  • nell’identificare numeri e nello scriverli, soprattutto se composti da molte cifre;
  • nel riconoscere le unità che compongono un numero,
  • ad identificare i rapporti tra cifre all’interno di un numero,
  • nel saper scrivere numeri sotto dettatura,
  • nel numerare in senso progressivo (ascendente e discendente),
  • nella discriminazione dei significato dei segni (più, meno, per, diviso)
  • nel riconoscere le 4 operazioni matematiche,
  • nell’apprendere le regole dei calcoli (riporto, prestito, incolonnamento…),
  • nell’apprendere semplici operazioni come le tabelline i cui risultati si ottengono in      modo automatico senza difficili procedure di calcolo,
  • nel cogliere i nessi e le relazioni matematiche,
  • nell’associare ad una certa quantità il numero corrispondente,
  • ad analizzare e riconoscere i dati che permettono di risolvere un problema,
  • scarsa capacità di effettuare stime
  • nello svolgere compiti in sequenza.
  • spazio-temporali e visuo-spaziali,
  • della coordinazione motoria (soprattutto fine),
  • nel ricordare il numero, nel capire il senso dei numeri, lentezza nei calcoli, evitamento attività legate alla matematica soprattutto complesse, percepite, dal soggetto stesso, come difficili, quindi, con scarse abilità mentali: autosvalutazione.

Segnali in età prescolare:

  • difficoltà nel contare e nell’attribuire numeri a oggetti, non riesce a riconoscere gli simboli numerici, quindi, ad esempio, non collega il 6 alla parola sei.
  • Difficoltà a legare un numero alla vita reale,
  • difficoltà nel ricordare i numeri, soprattutto nel giusto ordine,
  • stenta nel riordinare gli elementi per dimensione, forma o colore;
  • ed evita i giochi in cui è richiesto l’uso dei numeri, del conteggio e di altri concetti matematici.

Durante la scuola:

  • difficoltà nel riconoscere numeri e simboli,
  • difficoltà nella produzione del calcolo di base (usa spesso le dita per contare),
  • non pianifica la soluzione del problema di matematica,
  • difficoltà nel distinguere la destra dalla sinistra,
  • scarso senso dell’orientamento,
  • difficoltà nel ricordare i numeri di telefono e punteggi ottenuti in un gioco,
  • evita direttamente il gioco in cui è richiesto l’uso dei numeri.

Alle scuole secondarie di secondo grado:

  • difficoltà nell’applicare i concetti matematici alla vita quotidiana,
  • difficoltà nella vita pratica ad applicare concetti numerici (es. difficoltà nel misurare gli ingredienti di una ricetta), ma ora ha più capacità di ricercare strategie per non perdersi, e usare tattiche per aggirare i problemi, ad esempio l’uso di tabelle e grafici.

 

PERCHE’ E’ NECESSARIO UN INTERVENTO PSICOMOTORIO?

Nel caso di discalculia primaria, si proporranno esperienze sugli:

  • elementi basali dell’abilità numerica (riconoscimento immediato di piccole quantità, quantificazione, seriazione, comparazione e composizione e scomposizione di quantità, strategie di calcolo a mente, attraverso giochi in movimento e attività ludiche consone all’età e al grado di difficoltà del bambino/ragazzo)

Nel caso di discalculia secondaria, le esperienze saranno arricchite con :

  • attività riguardanti il potenziamento di attività legate allo spazio, e alle abilità visuo-spaziali e spazio-temporali, atte a migliorare la percezione della posizione del numero nello spazio (e sul foglio), di come è orientato il numero nello spazio e nella produzione;
  • potenziamento della coordinazione motoria (soprattutto fine);
  • lavorare sull’ accrescimento dell’autostima e dell’autoefficacia, per ovviare alla sensazione di auto-svalutazione che spesso questi soggetti provocano e nuovi strumenti per affrontare l’ambiente, qualora esso sia ostile alla difficoltà.

Si conclude qui il nostro approfondimento dedicato ai disturbi specifici dell’apprendimento. Speriamo di avervi fornito informazioni nuove ed utili. Se avete ancora dei dubbi o delle curiosità, contattateci attraverso i nostri canali.