LO SVILUPPO PSICO-LINGUSTICO NEL SECONDO ANNO DI VITA
In questo secondo post (per la parte relativa alla fascia d’età 0-12 clicca qui) ci occuperemo dello sviluppo comunicativo-linguistico dai 12 ai 24 mesi.
Dove eravamo rimasti? Il nostro bambino ha da poco compiuto un anno: probabilmente avrà detto le sue prime paroline (mamma, papà, tatto), conquistato con passo malfermo piccoli spazi intorno a sè e, probabilmente, sta già emergendo la sua indole caratteriale.
Da questo momento, lo sviluppo cognitivo-linguistico subisce un’improvvisa accelerazione.
Andiamo ad esaminare la tabella
ETA’ | FONOLOGIA | LESSICO | MORFOSINTASSI |
12-18 MESI | |||
Imita sequenze consonantiche bisillabiche della propria lingua | Vocabolario di circa 10-15 parole | Comparsa della parola frase (una singola parola ha significato più ampio) | |
18-20 mesi | Migliora le sue capacità articolatorie | Comprende circa 200 parole Ai gesti affianca le parole Produce circa 80 parole | Prime combinazioni di parole |
20-24 MESI | Inizia a discriminare i tratti distintivi dei suoni della sua lingua madre (\p\ è diverso da \t\ etc). | Fase di esplosione del vocabolario: in poco tempo può arrivare a produrre circa 100 parole. Inizia ad usare più le parole dei gesti Comparsa dei pronomi personali: MIO-ME-TU-IO | Consolidamento di frasi composte da due elementi. Inizia a sviluppare i tratti soprasegmentali (intonazione, prosodia) |
Compiuti i 2 anni, il bambino ha acquisito alcune capacità che gli permettono di interagire in modo più autonomo con l’ambiente: può salire e scendere le scale, voltare le pagine di un libro e fare i primi scarabocchi sul foglio (se si è fortunati, altrimenti qualunque superficie può diventare una tela adatta ad esprimere il suo estro artistico: muri, divani…)!
Anche il gioco si fa più complesso: si diverte a costruire una torre con due cubi per poi distruggerla, lancia la palla ed è attratto dagli oggetti rotondi, può nascondere i giocattoli e trovarli successivamente. In questa fase, inoltre, può esserci una tendenza alla “ritualizzazione”, ovvero al ripetere le stesse azioni\giochi\storie con le stesse parole (da non confondere con le fissazioni e le stereotipie tipiche dell’autismo: se vi sembra che, insieme ai rituali, ci sia stata una generale regressione delle capacità relazionali, linguistiche e comunicative fin qui apprese, rivolgetevi al pediatra o al neuropsichiatra infantile).
Anche la sua emotività sembra “esplodere” (gli anglosassoni, non a caso, parlano dei “terrible two”, i “terribili due”): è impaziente, spesso oppositivo, si attacca al suo oggetto transizionale da cui non vuole separarsi , può mostrarsi dispettoso o disubbidiente per autodifesa e non per aggressività.
Quando rivolgersi ad un professionista (pediatra, neuropsichiatra infantile, logopedista)
In base all’età del vostro bambino e alle prestazioni attese, potrebbe essere opportuno richiedere una visita più approfondita nel caso in cui:
- Produce meno di 15 parole a 18 mesi
- Sembra non comprendere semplici richieste (“prendi…” “dammi…” etc)
- Produce meno di 50 parole a 2 anni
- Non compare la combinazione di parole a 24 mesi
- Le sue capacità comunicative e linguistiche sembrano aver subito una regressione
- Ha difficoltà ad agganciare lo sguardo e nella relazione
Dopo un’accurata valutazione, un logopedista dovrebbe essere in grado, in questa fase dello sviluppo del bambino, di indirizzarvi circa il possibile percorso da seguire:
- Monitoraggio periodico e intervento ambientale (secondo il metodo INTERACT) per quei bambini definiti “late talkers”, fino al compimento dei 3 anni
- Necessità di visite specialistiche per approfondimenti diagnostici
Come specificato nel primo post, queste, ovviamente, sono indicazioni molto generali e non possono sostituire una valutazione individuale calibrata sul singolo bambino e la sua famiglia, quindi, nel caso in cui abbiate dei dubbi, non vergognatevi di rivolgervi a figure professionali competenti: evitate il “fai da te” su internet o i consigli di amici e parenti.
Nel prossimo ed ultimo post di questa trilogia parleremo delle competenze psico-motorie e linguistiche che i bambini acquisiscono dal secondo al terzo anno di vita.