LO SVILUPPO PSICO-LINGUSTICO NEL PRIMO ANNO DI VITA!
Quali sono le principali tappe dello sviluppo comunicativo\linguistico del bambino? Quali i prerequisiti, i tempi di acquisizione? Cosa deve osservare un genitore?
Per motivi didascalici, ho preferito dividere questo intervento in tre post distinti, ognuno dedicato ad una specifica fascia d’età.
Premettendo che i tempi di acquisizione sono estremamente variabili (essendo ogni bambino il risultato unico ed irripetibile di interazione tra genetica e ambiente), proviamo a fornire delle linee guida utili per evitare eccessivi allarmismi o, al contrario, interventi tardivi.
Per una corretta interpretazione delle tabelle, è fondamentale sapere che il linguaggio è composto da diversi sottosistemi, di cui bisogna valutare sia la comprensione che la produzione:
SUONO: fonologia (come pronuncia i singoli suoni)
SIGNIFICATO: lessico e semantica (le parole che comprende \ produce)
GRAMMATICA: morfologia e sintassi (la frase)
PRAGMATICA: funzioni comunicative, conversazione, discorso
In questa prima fase, bisognerebbe prestare attenzione soprattutto ai pre-requisiti dello sviluppo del linguaggio (sono le fondamenta della comunicazione!)
- INTENZIONALITA’ COMUNICATIVA (mostrare interesse per l’interazione con gli altri)
- CONTATTO OCULARE e ATTENZIONE CONDIVISA (agganciare e mantenere lo sguardo per un contatto faccia a faccia; muovere gli occhi da un oggetto\evento di suo interesse verso lo sguardo di un’altra persona per condividere il suo interesse)
- ALTERNANZA DEL TURNO COMUNICATIVO (instaurarsi di proto-conversazioni, ovvero alternanza di vocalizzazioni tra mamma e bambino)
- GIOCO SIMBOLICO (“far finta di” es: usare una penna come telefono, pezzi delle costruzioni come pasta da far mangiare al bambolotto…)
- USO DEI GESTI COMUNICATIVI (indicazione, gesti referenziali)
- IMITAZIONE
ETA’ | CAPACITA’ COMUNICATIVE NON VERBALI | FONOLOGIA | LESSICO | MORFOSINTASSI |
0-1 MESE | Pianto, sorriso riflesso | Suoni quasi vocalici | ||
3-6 MESI | Pianto, sorriso sociale (intenzionale) | “gooing, cooing”, suoni velari (K-G) | ||
6-9 MESI | Comparsa delle prime forme di indicazione | Blabbling (lallazione) canonico (tata, caca, mama etc) Blabbling variato (cata, baca etc) | Comprende circa 26 parole Produzione: Protoparole | |
9-12 MESI | Gesti deittici (indicare,mostrare,dare,offrire) Gesti referenziali (“ciao” con la mano, bacio etc.) Triangola lo sguardo | Blabbling variato Produzione di suoni nasali (m,n) e occlusivi (p,b, t, d, k) | Prime parole onomatopee | A 12 mesi inizia a comprendere semplici comandi associati a gesti (dammi, vieni, fai ciao) |
In questo “breve” intervallo di tempo, il nostro bambino svilupperà anche molte altre competenze!
Già nei primi 4 mesi inizia a seguire il movimento degli adulti vicino alla sua culla, è attratto da campanelli e giocattoli dondolanti, osserva i movimenti delle sue mani, unendole e separandole, tiene un sonaglio in mano senza riuscire a guardarlo (per mancanza di coordinazione oculo-manuale), inizia ad addrizzare il capo e il tronco
Prima di spegnere la sua prima candelina, il bambino dovrebbe essere capace di mantenere il suo equilibrio posturale in posizione seduta, gattonare e\o bordeggiare (camminare intorno a mobili e sedie), raccogliere piccoli oggetti afferrandoli con precisione (pinza pollice-indice), buttare gli oggetti e guardarli cadere (un’attività così piacevole che può intrattenerlo per tempi molto lunghi!), essere più collaborativo durante la vestizione, tendendo il braccio per la manica e il piedino per la scarpa.
Anche la sua emotività inizia ad essere più facilmente interpretabile: esprime con maggiore chiarezza sentimenti quali paura, rabbia, gelosia, affetto, simpatia!
QUANDO OCCORRE CONSULTARE UNO SPECIALISTA? (Pediatra, logopedista)
In base all’età del vostro bambino e alle prestazioni attese, potrebbe essere opportuno richiedere una visita più approfondita nel caso in cui:
- non sembri reagire a rumori\suoni
- non vocalizzi
- non stabilizzi il contatto oculare
- non si presenti la lallazione entro 12 mesi.
Queste, ovviamente, sono indicazioni molto generali e non possono sostituire una valutazione individuale calibrata sul singolo bambino e la sua famiglia, quindi, nel caso in cui abbiate dei dubbi, non vergognatevi di rivolgervi a figure professionali competenti: evitate il “fai da te” su internet o i consigli di amici e parenti (della serie “anche io ho parlato tardi e non è successo niente”).
Nel prossimo post ci occuperemo delle tappe di sviluppo linguistico dei bambini nel secondo anno di vita.