Quando ancora si partoriva in casa, le levatrici erano solite osservare, nel neonato, la motilità della lingua al primo pianto; se notavano qualcosa di “strano” (una lingua piatta, bassa),  con l’unghia del mignolo recidevano il frenulo linguale considerato troppo corto.

Con una semplice mossa, il bambino era fin da subito libero e abile di attaccarsi al seno della madre.

Fino alla metà degli anni ’70, questa stessa operazione veniva compiuta da personale specializzato, direttamente in ospedale: una piccola incisione orizzontale e il problema era risolto.

Al giorno d’oggi, invece, la presenza di un frenulo linguale alterato, spesso non viene riconosciuta o trattata: perchè, quindi, noi logopedisti insistiamo così tanto sul suo riconoscimento e presa in carico precoce?

La lingua è considerata una MATRICE FUNZIONALE che permette il corretto sviluppo di tutte le strutture circostanti con cui viene ad interfacciarsi:

  • Apparato muscolo scheletrico del volto (palato, mandibola, arcate dentarie etc)
  • Catena muscolare anteriore glossopodalica (dalla lingua al piede, passando per il cingolo scapolare, braccia, perineo, muscoli tibiali, etc)

                       

Grazie a queste immagini appare ancora più evidente come l’alterazione anche di una sola delle parti che compongono queste catene muscolari, abbia poi ricadute anatomiche e funzionali nelle altre zone.

Ricordate? In questo post avevamo già parlato dell’importanza della posizione della lingua a riposo e durante la deglutizione (rispettivamente, sulla papilla retroincisale e sullo spot palatino): la presenza di un frenulo alterato impedisce alla lingua di compiere movimenti ampi, agili e veloci, ancorandola al pavimento del cavo orale.

Quali saranno le conseguenze di queste limitazioni?

  • Difficoltà nell’avviamento dell’allattamento al seno
  • Poppata faticosa, ragadi, insoddisfazione del bambino

  • Deglutizione disfunzionale e difficoltà nella masticazione dei cibi
  • Blocco mandibolare (difficoltà nell’aprire la bocca)
  • Alterazioni dell’apparato stomatognotico ( ipersviluppo dell’osso mandibolare o del mascellare,con conseguenti problemi occlusali, interventi odontoiatrici/chirurgia maxillo facciale)

  • Problematiche posturali (dovute allo spostamento dell’osso Ioide con conseguente anteriorizzazione della catena posturale. Il corpo, per bilanciarsi, potrebbe sviluppare iperlordosi)

  • Mancata stimolazione dello spot palatino, (legato al rilascio di endorfine e melatonina)
  • Palato ogivale (con conseguente intervento di ortodonzia con espansore palatale)

  • Respirazione orale
  • Otiti ricorrenti (se la lingua non poggia in alto si crea una pressione intraorale positiva e apertura incompleta delle tube, quindi cattivo drenaggio del muco e ristagno)
  • Disfunzioni visive (cattiva convergenza o divergenza oculare)

  • Pronuncia alterati di alcuni fonemi della lingua madre (sigmatismo etc)
  • Cefalee muscolo-tensive (in adolescenza ed età adulta)

E non finisce qui!

Pensate a quante attività della nostra vita quotidiana sarebbero limitate con una lingua incapace di muoversi bene: passare la lingua intorno ai denti e nel cavo orale dopo il pasto, baciare, suonare alcuni strumenti musicali, leccare un cono gelato…

E’ quindi importante accorgersi subito del problema ed intervenire precocemente.

Provate ad osservare la forma e la motilità della lingua del vostro bambino: notate qualcosa di strano?

Rivolgetevi al pediatra e/o al logopedista per una valutazione: Cosa fare se viene confermata la presenza di un frenulo linguale alterato?

In base all’età presa in considerazione, ci sono due possibilità:

  • nel neonato e fino a 12/18 mesi si effettua una FRENULOTOMIA (anestesia locale con gel topico, recisione con taglio orizzontale.)
  • dopo i 18 mesi (anche in età adulta) si effettua una FRENULECTOMIA (incisione verticale effettuata con il bisturi o laser

Ricordate: il frenulo linguale NON E’ ALLUNGABILE con i soli esercizi!

Nel caso in cui venga effettuata una FRENULOTOMIA, è raccomandabile farsi consigliare dal logopedista alcuni semplici esercizi da eseguire nella settimana successiva, così da evitare il rischio di recidive.

Per la FRENULECOTMIA, si consiglia invece una terapia “SANDWICH”: logopedia pre-intervento, intervento, logopedia post-intervento (15 giorni dopo se la rimozione è eseguita con il bisturi, il giorno dopo se è stata effettuata con il laser).

PERCHE’ E’ IMPORTANTE FARE LOGOPEDIA DOPO UN INTERVENTO DI FRENULECTOMIA?

La terapia aiuta a prevenire la formazione di cicatrici (per iperproduzione di fibrina) che possono alterare la funzionalità linguale più dello stesso frenulo corto.

Inoltre, nel caso in cui siano presenti disfunzioni in altri distretti (deglutizione, respirazione orale, alterazione nella pronuncia dei fonemi etc.) sarà compito del logopedista effettuare un’accurata valutazione ed implementare un programma riabilitativo mirato.

Come sempre, non abbiate paura di rivolgervi ad un professionista nel caso in cui abbiate dei dubbi!