Dislessia, BES, DSA, disgrafia, disortografia, discalculia….una bella confusione.

Negli ultimi anni abbiamo sentito spesso parlare di disturbi dell’apprendimento, non sempre in modo chiaro e scientifico.

Con questo articolo, spero di aiutare genitori e insegnanti ad avere una “mappa” per orientarsi e non essere colti impreparati.

Iniziamo!

Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

I DSA sono disturbi del neurosviluppo (NON MALATTIE) che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e veloce. Possono presentarsi insieme o singolarmente (un dislessico non è necessariamente disortografico etc.).

Si manifestano con l’inizio della scolarizzazione ma alcuni campanelli di allarme possono essere individuati anche prima (familiarità, disturbo del linguaggio).

Si dividono in:

DISLESSIA

Disturbo specifico della lettura che coinvolge velocità e\o correttezza

DISORTOGRAFIA

disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica (dettato)

DISGRAFIA

disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura (grafia disordina\difficilmente comprensibile, affaticabilità della mano)

DISCALCULIA

disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri

In caso di diagnosi di DSA, NON è previsto il SOSTEGNO (legge 104), concesso invece in caso di alunn* con BES (vedi sotto)

Da cosa dipendono?

Questi disturbi  dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.

Cosa sono i BES?

Bisogni Educativi Speciali, dovuti a deficit neurologici e/o difficoltà manifestate dall’ alunn* nell’apprendimento che non rientrano nei criteri per la diagnosi di DSA.

Includono:

  • Bambin* con disabilità certificata (legge 104 del 1992); prevede l’insegnante di sostegno
  • Bambin* con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale che richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa.
  • Bambin* con certificazione o con diagnosi di DSA: anche i Disturbi specifici dell’apprendimento, rappresenterebbero infatti un bisogno educativo speciale, riconosciuto (Non tutti i BES sono DSA, ma tutti i DSA sono BES!)
  • Bambin* con deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD).

Cosa fare se i genitori e\o gli insegnanti sospettano la presenza di un DSA?

E’ necessario richiedere una valutazione specialistica. La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti mediate specifici test. Ci ci si può rivolgere alla propria ASL di appartenenza (Servizio di Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsicologia), oppure a specialisti che svolgono privatamente la libera professione, convenzionati o accreditati dall’ASL in base alla Consensus Conference 2012.

Quando può essere fatta la diagnosi?

La dislessia può essere diagnosticata a partire dalla fine della seconda elementare, mentre la diagnosi di discalculia può essere fatta solo alla fine della terza.

In presenza di alcuni indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità), è possibile effettuare una visita specialistica anche prima di questi termini e capire se l’alunn* rientri nella fascia “a rischio”.

In questo caso si potrà intervenire subito con la logopedia e/o con altri interventi di recupero che aiuteranno a migliorare rispetto alle difficoltà riscontrate.

Quali sono i segnali a cui genitori e insegnanti dovrebbero prestare attenzione per garantire un invio precoce alle figure diagnostico\riabilitative del territorio?

  • Lettura lenta e/o ricca di errori.
  • Scrittura potrebbe essere stentata e presentare errori di ortografia.
  • Errori di calcolo, una generale difficoltà nelle attività che richiedono l’uso di apprendimento mnemonico (es. tabelline) e problemi nell’imparare i rudimenti delle lingue straniere. Questi segnali possono occorrere singolarmente o assieme.

Cosa devono fare i genitori quando ricevono una certificazione di DSA?

E’ necessario consegnare subito la diagnosi alla scuola (sia che sia stata rilasciata da un privato che dalla Asl), farla protocollare e richiedere il PDP (Piano Didattico Personalizzato), che terrà conto dei disturbi che caratterizzano l’apprendimento dell’alunn*, degli strumenti compensativi e delle misure dispensative necessarie per GARANTIRE LE STESSE CONDIZIONI di APPRENDIMENTO dei compagni.

Cosa deve fare la scuola quando riceve una certificazione di DSA?

È necessario predisporre un PDP per l’alunn*, seguendo le indicazioni presenti nella diagnosi.

Tra le misure dispensative che possono essere applicate ricordiamo:

  • minore carico di compiti a casa
  • tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle verifiche scritte (o, in alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari, verifiche con minori richieste)
  • dispensa dalla lettura a voce alta
  • limitazione dell’apprendimento esclusivamente mnemonico.

All’interno delle misure compensative possono rientrare:

  • computer con la sintesi vocale
  • calcolatrice
  • mappe concettuali o mentali
  • tabella delle formule
  • dizionari digitali

Nello specifico, cosa prevede il PDP?

Previsto dalla legge 170/2010 e nel decreto attuativo 5669/2011, è un “contratto condiviso” fra docenti, istituzione scolastiche, istituzioni socio-sanitarie e famiglia che serve ad individuare e organizzare un percorso personalizzato.

Il PDP sarà commisurato alle potenzialità dell’alunn*, rispetterà i suoi tempi di apprendimento e valuterà i progressi rispetto alle abilità di partenza.

Deve essere redatto dal Consiglio di Classe entro la fine del primo trimestre, coinvolgendo la famiglia e, se possibile, il tecnico che ha rilasciato la diagnosi. Deve contenere indicazioni sugli strumenti con cui si intende sostenere il ragazzo nel percorso di studio

Cosa fare se gli insegnanti non rispettano il PDP?

“Fate presente al Dirigente Scolastico (garante del diritto allo studio nell’istituto di appartenenza), al Coordinatore di classe ed al Referente per la dislessia della scuola (qualora sia presente) che la scuola sta violando la legge e che vi vedrete costretti a rivolgervi all’Ufficio Scolastico Regionale. Eventualmente si possono intraprendere anche le vie legali.Se dopo l’incontro con il Dirigente non ci saranno modifiche di comportamento, consigliamo di rivolgersi al servizio legale dell’AID per una consulenza.Potete inoltre rivolgervi all’Ufficio Integrazione/Sostegno alla Persona dell’Ufficio Scolastico Provinciale e/o all’Ufficio Scolastico Regionale, facendo presente la violazione dei diritti del ragazzo.” (fonte: https://www.aiditalia.org/it/faq-genitori-dislessia-a-scuola)

Come gestire la presenza di un* alunn* con DSA all’interno del gruppo classe?

E’ importante spiegare alla classe che gli strumenti compensativi e le misure dispensative non sono facilitazioni, perchè non semplificano lo sforzo cognitivo necessario allo svolgimento dei compiti o delle prove, ma consentono di essere alla pari.

È importante che l’alunn* con DSA non si senta a disagio in classe e coi compagni, altrimenti si corre il rischio che rifiuti l’utilizzo degli strumenti compensativi per non sentirsi diverso.

Quali interventi riabilitativi o trattamenti sono indicati?

Durante la scuola primaria, è possibile ricorrere ad un logopedista che identifichi il trattamento più efficace, basandosi sul profilo funzionale (caratteristiche, manifestazioni del disturbo, punti di forza) e alla diagnosi ricevuti.

In base alle specifiche esigenze (ed: disgrafia, difficoltà nello svolgimento dei compiti, metodo di studio) e sempre su indicazione dello specialista, si potrà affiancare nel trattamento la figura dello psicomotricista e\o pedagogista\educatore specializzato in DSA.

A partire dalla scuola secondaria di primo grado, si consiglia un intervento di tipo educativo\pedagogico, finalizzato allo sviluppo di un metodo di studio autonomo efficace.

Siamo giunti alla fine di questo articolo, che spero sia stato utile a chiarire i vostri dubbi.

Se avete altre domande o curiosità, non esitate a contattarmi!