Come promesso, nell’articolo di febbraio ci occuperemo di come aiutare i nostri bambini ad abbandonare alcuni vizi orali. Se non hai letto l’intervento del mese scorso o hai bisogno di rinfrescare la memoria sulle conseguenze dell’uso eccessivo di ciuccio e biberon, clicca qui!

Il ciuccio rientra nella categoria degli “oggetti transizionali” che sostengono emotivamente il bambino durante il processo di crescita, distacco e indipendenza dalle figure genitoriali.

Un attaccamento eccessivo a questo “supporto” però, superata una certa età, può essere indice di un bisogno affettivo non soddisfatto o, più in generale, di relazioni di attaccamento disfunzionali. Nel caso in cui tutti i tentativi di abbandono falliscano, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo\psicoterapeuta specializzato nell’età evolutiva: attraverso colloqui conoscitivi e l’osservazione diretta, un professionista saprà consigliarvi le giuste strategie e\o individuare problematiche emotive ancora inespresse.

In generale, proviamo ad accompagnare il bambino ad un “allontanamento cosciente e maturo”, evitando mezzi drastici e senza “banalizzare” questo momento. Ecco per voi un breve decalogo per uscire vittoriosi da questa battaglia!

  1. MOTIVAZIONE

Non parliamo di quella del bambino, ma dei genitori! Dovete essere sicuri di percorrere fino alla fine questo percorso, senza cedere lungo la strada. Siete pronti ad affrontare pianti inconsolabili, urla, notti insonni?

  1. GRADUALITA’

Diminuiamo i momenti in cui al bambino è concesso l’uso del ciuccio, iniziando da quelli in cui è tranquillo (ad esempio, mentre gioca). Basterà toglierlo dalla sua vista il più a lungo possibile, in più momenti della giornata. Potete fingere di averlo dimenticato da qualche parte. L’obiettivo finale è quello di lasciarlo unicamente durante la fase di addormentamento.

  1. IL GIUSTO TEMPO

Scegliamo un periodo che non corrisponda a cambiamenti importanti (inserimento all’asilo, trasloco, separazione, lutto, malattia, arrivo di un fratellino o sorellina…). Le vacanze (estive o invernali) o un viaggio possono essere un buon momento per tentare!

  1. PROVA NEL WEEK END

Guardate il vostro calendario….avete un week-end libero e tranquillo? Approfittatene! La possibilità di dormire qualche ora in più e non dover andare a lavoro potrebbe aiutarvi a sopportare le notti insonni passate a consolare vostro figlio, senza cedere a urla e pianti.

  1. GENITORI EMOTIVAMENTE PRONTI AL SUPPORTO

Preparatevi delle strategie da usare nei momenti di difficoltà: nessuno conosce meglio di voi vostro figlio e cosa può essere efficacie per calmarlo. Domandatevi: cosa lo tranquillizza? Cosa lo distrae? Che gioco posso usare per cambiare il focus attentivo quando mi chiederà con insistenza di dargli il ciuccio?

  1. TOKEN ECONOMY

Questa strategia è mutuata dalla psicologia cognitivo-comportamentale e può essere usata con i bambini più grandi: “stipulate un contratto” e preparate un cartellone da appendere in cucina o in cameretta. Ad ogni comportamento corretto (es: togliere il ciuccio quando gioca) attacchiamo un adesivo colorato sul tabellone; ad ogni comportamento “scorretto”, togliamo lo stickers o non ne diamo di nuovi. Dopo aver raggiunto un certo numero di adesivi, ci sarà un premio!

L’uso del tabellone\adesivi sono indicativi: lasciatevi ispirare dalla vostra fantasia e dalle attitudini di vostro figlio! L’importante è concordare con lui, fin dall’inizio, quali sono le regole del gioco.

  1. COCCOLE E ABBRACCI

Ricordiamoci che per i nostri bimbi questa può essere una grande sfida: stiamo loro vicino, coccoliamoli, abbracciamoli, proviamo a sfilare il ciuccio in un momento di contatto e di gioco fisico (solletico, ninna nanna etc.)

  1. BABBO NATALE HA PRESO IL CIUCCIO

Sfruttiamo la passione del nostro bimbo per un personaggio famoso, reale o di fantasia (cartoni animati, film, youtube…) per inventare una storia. Potete metterlo davanti al fatto compiuto (“Babbo Natale è passato a raccogliere tutti i ciucci dei bambini grandi per donarli a quelli più piccoli il prossimo Natale”), oppure organizzare questa “raccolta” insieme a lui (“prepariamo un pacchetto dove mettere il ciuccio da portare a Peppa Pig…”)

  1. IL CIUCCIO DEI GRANDI

In commercio esistono dei dispositivi in silicone che possono sostituire ciuccio e dito senza causare gli stessi danni, perché al loro interno hanno una lamella che spinge la lingua a stare in posizione corretta (es: Infant Trainer).

  1. LEGGIAMO UNA FAVOLA

In commercio esistono tantissimi libri che racconta la storia di bambini o animaletti incapaci di staccarsi dal ciuccio o dal biberon! Attraverso la lettura, il bambino può immedesimarsi nei protagonisti della storia e imitarli nel processo di distacco.

Tra i tanti proposti, vi consiglio quello della collega Paola Perrone “Togliamo il ciuccio”.

Ogni bambino avrà i suoi tempi per accettare il distacco, anche attraverso queste strategie. Datevi un mese di tempo, se non riuscite con una provate con un’altra….ma non arrendetevi! Ricordatevi che eliminando il ciuccio state aiutando il corretto sviluppo dell’apparato facio-oro-deglutitorio di vostro figlio, prevenendo l’insorgenza di problemi ortodontici e conseguenti costosi trattamenti.

E se il mio bambino non vuole abbandonare il biberon o la suzione del dito? Ne parliamo il prossimo mese!